L’isterectomia e l’annessiectomia sono le tecniche chirurgiche mediante le quali vengono estirpati l’utero e le ovaie. Queste operazioni hanno l’obiettivo di evitare l’effetto degli ormoni femminili che le ovaie producono, oltre a possibili malattie che possono insediarsi nei genitali femminili interni e che sembrano essere più probabili nel caso di assunzione di ormoni maschili.
Ci sono due approcci per questo tipo di intervento:
- Tecnica addominale: consiste nel praticare una piccola incisione nella parte inferiore dell’addome che verrà successivamente nascosta dai peli pubici. Da questa incisione verranno rimossi l’utero e le ovaie.
- Tecnica laparoscopica: questa tecnica richiede tre piccole incisioni attraverso le quali viene introdotto un gas (anidride carbonica) che gonfia l’addome. Utilizzando pinze laparoscopiche per entrare nella cavità addominale, vengono estratti l’utero e le ovaie.
L’esecuzione di questa operazione da parte di un chirurgo esperto consente di intraprendere procedure che lasciano l’area preparata per il successivo intervento di conferma del genere genitale. Questa procedura riduce al minimo le complicazioni successive e garantisce un risultato più soddisfacente.
Una vaginectomia totale è invece la tecnica chirurgica mediante la quale la vagina viene completamente rimossa. Questa operazione ha lo scopo di evitare l’accumulo di secrezioni vaginali prodotte da una donna biologica, nonché eventuali malattie ad esse correlate.
Questo intervento può essere eseguito dopo l’isterectomia totale (indipendentemente dalla tecnica utilizzata) oppure durante la riassegnazione chirurgica del sesso.
https://transcare.ucsf.edu/guidelines/hysterectomy