La falloplastica è la costruzione chirurgica di un pene utilizzando un innesto di pelle prelevato dall’avambraccio, dalla coscia o dalla parte superiore della schiena del paziente. Sebbene potenzialmente gratificante sia fisicamente che psicologicamente, la decisione di sottoporsi ad una falloplastica richiede ampia riflessione e considerazione in quanto si tratta di un intervento chirurgico estremamente impegnativo e con un processo di preparazione e guarigione complesso.
Esistono vari approcci chirurgici per la creazione di un neofallo:
- l’intervento può essere svolto in diverse fasi o in un’unica fase
- il lembo di pelle per la costruzione del pene può essere prelevata da differenti aree del corpo
Una falloplastica monostadio comporta la costruzione simultanea del fallo e dell’uretra, nonché la connessione dell’uretra. Nella stessa sessione chirurgica può essere pianificata anche la creazione dello scroto e l’inserimento di protesi testicolari.
Successivamente potrà essere inserito un impianto penieno.
Una falloplastica in più fasi suddivide l’intervento in più parti generalmente uretroplastica + falloplastica in una prima fase e scrotoplastica con correzione estetica del neofallo in una seconda fase. Questo approccio è in genere preferito dai chirurghi ed è molto più comune, poiché consente una gestione più dettagliata di ogni aspetto dell’intervento.
La maggior parte dei pazienti che si sottopongono a una falloplastica avranno bisogno di uno o più interventi chirurgici di revisione, indipendentemente dal fatto che la procedura fosse inizialmente concepita per essere in una o più fasi.
Per creare il neo-fallo, il chirurgo utilizzerà una sezione di pelle e tessuto (chiamata lembo) prelevata da un’altra parte del corpo del paziente. Esistono diversi tipi di lembi che possono essere utilizzati durante una falloplastica:
- Anterolaterale della coscia (ALT)
- Radiale dell’avambraccio (RFF)
- Addominale
- Peroneale (FFF)
- Muscolocutaneo del Gran Dorsale (MLD)
Due sono le tecniche maggiormente utilizzate dai chirurghi con una notevole esperienza in microchirurgia:
Lembo radiale dell’avambraccio (RFF): Il tessuto viene prelevato dall’avambraccio dell’arto non dominante e comprende l’arteria radiale, la vena cefalica, la vena basilica ed i nervi cutaneo anteriore mediale e laterale dell’avambraccio. I principali vantaggi di questa scelta sono la facilità del prelievo e la sensibilità al tatto della parte prelevata. I principali svantaggi sono il colore del lembo dell’avambraccio spesso molto diverso dalla pelle genitale, la quantità di pelle disponibile talvolta non sufficiente per la creazione di un fallo di dimensioni soddisfacenti in previsione dell’inserimento di un impianto penieno.
Lembo muscolocutaneo del gran dorsale (MLD): il tessuto viene prelevato dalla parte superiore della schiena. La quantità di pelle che è possibile prelevare permette la costruzione di un neo fallo esteticamente e funzionalmente soddisfacente. Essendo la pelle dorsale più spessa, può essere utilizzata per la creazione del pene ma non dell’uretra.
La metoidioplastica è l’intervento, alternativo alla falloplastica, per la creazione di un neo-fallo.
Questa tecnica chirurgica consente la ricostruzione di un neo fallo lungo circa 3-6 centimetri e con un diametro compreso tra 1,5 e 2 centimetri. Questo neofallo soddisfa la maggior parte dei requisiti funzionali ma il risultato non consente la penetrazione sessuale.
La metoidioplastica permette di massimizzare gli effetti dell’ipertrofia clitoridea ottenuti sul clitoride a seguito dell’assunzione di testosterone. Il principale vantaggio di questa tecnica è la minore invasività rispetto alla falloplastica ed il fatto di essere un intervento reversibile.
Il risultato è un fallo erettile piccolo ma sensibile ed erogeno.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5222645/
http://tau.amegroups.com/article/view/26549/24264