La disforia di genere rappresenta una marcata incongruenza tra il genere esperito e quello biologico. La disforia di genere è la diagnosi tipicamente assegnata ad una persona il cui sesso assegnato alla assegnato non è lo stesso di quello con cui si identifica.
L’OMS, nella nuova versione ICD, l’ha derubricata dai disordini mentali, definendola come condizione della salute sessuale.
https://www.bbc.com/news/health-48448804
È importante specificare come condizione non equivalga a disturbo.
La “disconnessione” che le persone transgender spesso sperimentano è una disconnessione persistente e autentica tra il sesso assegnato loro alla nascita e il loro senso interno di chi sono. Questa disconnessione viene definita dai professionisti medici “disforia di genere” perché può causare dolore e angoscia indebiti nella vita delle persone transgender.
I vissuti maggiormente frequenti nei giovani con DIG riguardano il disagio correlato alla loro condizione che spesso genera vissuti di angoscia, inadeguatezza, difficoltà a relazionarsi nel contesto di riferimento; tali vissuti potrebbero condurre a comportamenti a rischio per il benessere dell’individuo: condotte autolesioniste, pensieri suicidari, ritiro sociale.
I criteri identificativi sono:
- Discordanza riferita tra genere esperito e genere biologico
- Disagio clinicamente significativo
- Radicata identificazione nel genere esperito
Tra i criteri rientra anche il REAL LIFE TEST , quel periodo di tempo in cui le persone transgender vivono nel ruolo di genere esperito. Si può definirlo un acting autodiagnostico che dimostra la capacità di vivere nella realtà nel genere di elezione.
https://www.psychiatry.org/patients-families/gender-dysphoria/what-is-gender-dysphoria